martedì 22 novembre 2011

Studiare arti marziali per... difendersi dai bruti

Francamente mi sto sempre più demoralizzando sia nello scrivere questo blog (riscontrando però reazioni che mi fanno sorridere) che nel continuare a leggere e sentire le argomentazioni di chi ancora vive nel fantastico mondo ovattato delle AMT.
Tra le varie questioni a cui tengo particolarmente, vi sono le ragioni per cui uno pratica.
Diciamolo subito, io pratico da sempre per passione, perchè le arti marziali mi piacciono a prescindere dal loro scopo. Per piacere insomma, perchè mi interessano e basta e questo indipendentemente da cosa trattino o se siano AMT o SDC.
Ne consegue tutta la questione sulla loro applicabilità reale o su quanto ci sia di autentico e coerente in come vengono insegnate oggi, ma questo è un altro discorso.

Mi soffermo invece su una tipologia di persone che mi provoca il solito misto tra risate isteriche e mortificazione: quelli che affermano di studiare un certo tipo di arti marziali per imparare a difendersi dalle aggressioni.
Allora, con la solita calma riflettiamo un secondo su di che cosa stiamo parlando.
Innanzitutto come dovremmo definire queste "aggressioni"?
Perchè a sentire loro sembra che vivano in un quartiere in stato di coprifuoco, in cui ogni santo giorno rischi la vita per il solo fatto di recarti al lavoro (in auto).
Sembra che il mondo di oggi sia diventato quello profetizzato da Tetsuo Hara / Bronson e solo se sai sgominare bande di teppisti a mani nude puoi sperare in un futuro migliore.
Sembra che imparare a difendersi a colpi di cunfù sia ormai un' urgenza impellente, fa niente se fino a prima di iscriverti al corso le tue preoccupazioni maggiori erano sapere che film ci fosse la sera in tv, pagare la bolletta in scadenza e dare da mangiare al cane. E vivevi benissimo, tra l' altro.
Che poi queste fantomatiche aggressioni avvengono sempre come si vede nei promo di Krav Maga, vicolo buio (in cui capiti "per caso" passeggiando per la tua sconosciuta città), un tizio si avvicina per chiederti il portafoglio (te lo chiede per piacere eh) e allora tu parti con palmate e ginocchiate ma mi raccomando senza cadere per terra che se no spuntano dalla quarta dimensione frotte di suoi amici per prenderti a calci.

Concentriamoci per un attimo su questo fatto: il marzialista medio vede L' Aggressione da Strada® secondo uno stereotipo passato prima dai telefilm, e in seguito da quanto gli è stato raccontato dai vari maestri ed istruttori di turno.
Cioè le aggressioni vere non le vanno mica a cercare nei referti della Polizia o nella semplice cronaca nera, al massimo si rifanno a racconti di sedicenti commandos dei corpi speciali o di cinesi che si sono difesi nel loro paese grazie alle antiche tecniche (mai grazie ad un bel pò di sano culo eh).
Il marzialista medio vede nell' Aggressione da Strada® quell' avvenimento che in fondo cerca per tutta la vita quale coronamento del suo raggiunto apice marziale, e naturalmente ne esce vittorioso, magari salvando anche la bella di turno.
Possiamo metterla sul comico ma il senso recondito di tutte le conversazioni con le persone che si riempiono la bocca di "difesa personale" è sempre quello: io imparo questo stile perchè mi permetterà di difendermi per strada.

Loro aborrono lo sport e qualsiasi arte marziale che venga portata sul tatami o sul ring perchè si allenano a combattere "senza regole".
La cosa divertente è che "con le regole" prendono perlopiù una secchiata di botte che la metà basta, sempre ammesso che decidano per una volta di mettersi in gioco.
Se si mettono in gioco e gareggiano, finiscono per fare LE SOLITE COSE che ho ben evidenziato nel post sulla Simil-Kick®, e che davvero meriterà un altro intervento perchè sono sbalordito di quanto sia difficile farlo capire.
Se gareggiano e vincono "ecco la dimostrazione che lo stile funziona" (facendo simil-kick o le solite cose naturali).
Se perdono "è colpa delle regole, non potevo usare le cose che studio".
Ma la cosa più esilarante che ho mai sentito dire è che loro si allenano a difendersi da PIU' AGGRESSORI CONTEMPORANEAMENTE.

Ditemi voi, onestamente, quanto può essere infantile una simile affermazione: cioè non sei capace a buttare giù una sola persona in un secondo in un match regolamentato (e oggi con le MMA esistono regolamenti molto più permissivi di un tempo), ma pretendi di saperti destreggiare in un contesto con violenza portata all' estremo, con la possibilità che spuntino armi, in situazioni ambientali e di abbigliamento sicuramente più scomode... contro più avversari?!?!?

Io trovo davvero ridicolo tutto questo, e trovo ridicoli i vaneggiamenti di chi vuole autoconvincersi di essere un supereroe, di chi non ha l' onestà morale di ammettere che sì, ci si può anche difendere da 20 Paperini alla volta ma ne basta uno solo più tosto per far crollare QUALSIASI arte marziale a mani nude.
E che in tutto questo, se proprio vogliamo, punterei tutto sul semplice pugile dilettante piuttosto che sul maestrone di arti fondate su "posizioni", "forme", "angoli", "sensibilità tattile", "one inch punch" e tutte queste buffonate che attirano proprio gli allocchi in cerca delle mosse "per battere i pugili".
La strada... si gonfiano tutti quando si parla di "strada"... come se fosse una specie di arena di gladiatori in cui le arti marziali trovano la loro vera applicabilità, mentre uno scontro con un altro uomo allenato al combattimento non è contemplato per dimostrare nulla, come se in fondo le AMT funzionassero esclusivamente contro i Paperini.

Voglio fare un' osservazione. Mi sembra scontato che la questione non sia riconducibile a cose che funzionano o meno: un pugno è sempre un pugno e non è che se sei iscritto alla palestra di Wushu "non fa male" mentre se pratichi Muay Thai da una settimana sì.
La questione è un' altra, ed è forse alla base della maggior parte di tutti gli equivoci tra "tradizionalisti" e "modernisti" delle discipline di combattimento.
Stiamo analizzando una situazione, quella cosidetta "da strada", che vuol dire tutto e niente; per semplificare diciamo che annovera tutte le situazioni di conflitto violento al di fuori del contesto della palestra e affini (tatami, gabbie e compagnia).
Dicendo così però allarghiamo il campo d' azione alle situazioni e agli "avversari" più disparati: e dal momento che mediamente la gente al mondo non studia combattimento, a quel punto è ragionevole pensare che un maestro di qualchecosa abbia gli strumenti sufficienti a destreggiarsi da una collutazione.

Poi potremmo discutere per ore di che genere di collutazione stiamo parlando.
E potremmo discutere per ore di che "tecniche" abbia usato, come, in che modo.

Ad esempio potremmo osservare che vincere una collutazione contro il nostro Paperino non dimostra poi questo granchè. Certo, noi potremmo essere partiti da uno status tipo nerd mingherlino e dopo anni di arti marziali tra forme e calci nel vuoto aver acquisito quel pò di sicurezza e cognizione per tirare un bel calcione nel sedere al signorotto che ha alzato troppo la voce per un parcheggio: ottimo direi, le arti marziali hanno funzionato.
La cosa cambia non appena ci spostiamo verso situazioni un pò più burrascose in cui qualcuno di veramente incazzato ci vuole sdraiare a suon di pestoni, o in cui becchiamo un tizio in casa nostra intento a derubarci.

sabato 12 novembre 2011

Andiamo a commentare III

Girando a caso per youtube sono incappato in questo video che voglio commentare perchè racchiude buona parte delle "cose che non vanno" tipiche delle AMT.
Ecco il video:


E con il solito spirito critico analizziamolo con attenzione.

Inizio - Riscaldamento molto sommario. Comprensibile dal momento che la sala è un pò piccola, ragion per cui forse non è nemmeno il caso di far fare giri in tondo a quella velocità per chissà quanti minuti. Anche gli esercizi a corpo libero sono davvero minimali, non dico fare preparazione fisica seria ma non dimentichiamo che la maggior parte delle persone va a fare queste cose come alternativa "interessante" all' aerobica.
Se non suda nemmeno un terzo di quanto farebbe ad aerobica resta solo la parte "interessante", che vediamo a partire dal

Minuto 0:17 - Movimenti propedeutici ripetuti a pappagallo. Di solito ci si annoia talmente tanto a fare queste cose che si elabora un modo per far vedere che le si sta facendo senza stancarsi.

Minuto 0:34 - Ecco i ben noti pugni a catena, che notoriamente si fanno solo nel Wing Chun ma NESSUN praticante di Wing Chun sostiene di fare. Facciamoci un sorriso cattivo guardando l' esecuzione della ragazza con la maglietta fuxia ma soprattutto del tipo inquadrato che non ha la maglietta con lo stemma rotondo.
Qui apro una parentesi.
Il fatto che questi individui non abbiano la maglietta "ufficiale" fa pensare che siano novizi, ok.
A me oggi viene un pò di tristezza a vedere come si muovono persone inesperte se gli si dice di "mulinare i pugni in avanti".
Mi immedesimo un pò in loro mentre pensano "ma che cazzo sto facendo? ma a che cazzo servirà mai fare sti pugnetti? boh però loro mi sembrano così bravi e convinti, diventerò anche io un micidiale esperto di difesa personale! dai, frulliamo un pò ste manine in avanti che sto praticando lo stile di Brius Li!".
E mi viene da pensare che in questo modo si può appunto assuefare la gente a credere tutto ciò che vuole, mentre in una palestra di pugilato novizi del genere magari smettono dopo una settimana perchè capiscono da soli di non essere portati per allenamenti di tale intensità nè soprattutto per tirare e prendere cazzotti...

Minuto 0:51 - Le gnocche. E' innegabile che nei corsi standard di difesa personale e in quelli di favolose arti marziali pubblicizzate come "adatte a tutti", "che permettono a chiunque di difendersi", ci sia una percentuale molto alta di persone che non hanno la più pallida idea di cosa significhi il combattimento, lo scontro fisico, l' idea stessa della violenza aggressiva.
E così ecco tutto un pullulare di notevoli pulzelle che fanno la felicità degli istruttori (vedi primi post), degli altri allievi, e possono divertirsi in armonia praticando una "cosa" che poi possono spacciare come allenamento alle situazioni di autodifesa.
E' già difficile che ragazze così minute riescano a sopportare un colpo dato da un uomo aggressivo, ma vedere cosa stanno allenando è decisamente preoccupante.

Minuto 0:55 - Altri esercizi "di sensibilità". Anzi, sarebbe più corretto parlare di applicazioni, visto che uno tira un pugno e l' altro applica le cose peculiari del tanto decantato Wing Chun (la sensibilità tattile ed intercettazione delle braccia).
Peccato che i pugni non siano "i pugni che tira la gente incazzata" ma delle specie di colpi propri del solo Wing Chun, tirati oltretutto a 20 cm dal compagno.
I fanatici di questo stile sostengono che chi fa sport si illude di boxare o tirare high kick per strada come fa sul ring, io dico che qui invece si stanno esercitando contro colpi che NESSUNO usa, abituandosi a distanze sfalsate e senza contatto.
Ah, detto per inciso devo ancora vedere una singola applicazione con questa "sensibilità", tanto poi smanacciano tutti mulinando le mani in avanti ma guai a farglielo notare...

Minuto 1:08 - Un attimo di pausa per ammirare la notevole pulzella in blu :) per poi riflettere su che diavolo stia mai facendo quella in rosa.
Questa è vera illusione, vero plagio. Ma io dico, davvero è così difficile arrivare a capire che quel modo di allenarsi è totalmente sviante?
Il Wing Chun sarà anche uno stile complesso ed evoluto, sinceramente io ci ho trovato vari spunti notevoli, e credo che ogni marzialista dovrebbe prima o poi provarlo.
Però ritengo un errore far allenare dei principianti in certe cose quando ancora non saprebbero colpire con vera forza nemmeno nel modo più... naturale.
C'è da dire che le ragazze sembrano divertite, e questo è un bene. Vanno in palestra per divertirsi, è il clima che traspare dal filmato. E' solo un pò triste pensare che se proseguiranno in quel modo, acquisendo magari qualche grado e qualche riconoscimento, un giorno si ergeranno a difesa del Wing Chun illudendosi di essere capaci di fare male a qualcuno o di "difendersi".

Minuto 1:20 - Controllo delle braccia. Tutto giusto, tutto interessante, tutto fisicamente possibile... al rallentatore. Controllare in quel modo le braccia durante uno scambio non è semplicemente possibile. Non funziona proprio così, l' altro non sta lì ad aspettare immobile e stupito. Perchè perderci così tanto tempo?

Minuto 1:30 - La sudditanza psicologica, il maestrone esaltato. Ne ho parlato nei primi post, eccone un esempio molto chiaro.
L' istruttore che prova un esercizio con un allievo e si permette di accellerare improvvisamente (cosa che all' altro non è permessa), sciorinando una valanga di colpi "micidiali" mentre l' altro... sta fermo e si lascia colpire!
Guardate poi con che faccia seriosa si permette di interpretare questa comune sceneggiata, tipica di chi vuole sentirsi un guerriero letale senza farsi un graffio.
Senza contare poi il solito discorso, applica attacchi che contro chi combatte in modo diverso non andrebbero a segno in modo significativo, finchè non parliamo di Topolino ubriaco.
E così quando poi questa gente si ritrova davvero in situazioni di scontro smanaccia cose, un calcio di qui, un pugno di là, con aggressività e foga esagerati (con buona pace della "sensibilità", degli "angoli" e compagnia bella), in cui tutto il loro allenamento di perfezionismi incide in modo insignificante ma poi sostengono a gran voce di aver usato il Wing Chun.
Una delle frasi più quotate di queste persone suona tipo "... e poi sono uscito di lato: sai, c'è nel Wing Chun!".
Aggiungo che ultimamente poi sembra che qualsiasi arte marziale di quelle "più invincibili di tutte", per qualche ragione si sia appropriata di quelle cose diffuse al gran pubblico solo dopo l' avvento delle MMA, per cui basta raccontare che seguendo i principi del tal stile ecco che ne vengono fuori takedown vari, armbar, ganci, bob & wave, low kick, etc.

Chiudiamo al minuto 1:58 con il bel sorriso della ragazzina che almeno risolleva un pò il morale dopo tutte queste fandonie..

lunedì 7 novembre 2011

Andiamo a commentare II

Mi è stato segnalato questo video e colgo l' occasione per fare qualche semplice osservazione.
Ecco il video, si riferisce ad un confronto su ring tra praticanti di due discipline marziali, tra l' altro entrambe riconducibili ai discorsi di cui tratto nel blog: Vovinam (AMT vietnamita) vs Karate Shotokan (AMT giapponese).

http://www.youtube.com/watch?v=ZmsjaASSqD0

Adesso ci mettiamo qui e, senza nessuna provocazione, proviamo a commentare questo incontro e trarne qualche deduzione.
Premettiamo che a quanto mi sembra è un match svoltosi in Russia o comunque Europa dell' Est, dove notoriamente (questo ci tengo a sottolinearlo) anche chi pratica badminton adora prendersi a cazzotti o farsi il più male possibile.
Lo dico prima che qualcuno torni a tacciarmi di fare noiosi confronti fanciulleschi tra "AMT= cacca" mentre "SDC= cioccolata". Non ci perdo altro tempo, leggetevi i primi post.

Bene, io vorrei che si guardi con molta sincerità ciò che accade nel match. Un match di stile MMA, quindi con guantini minimali e regolamento molto disinvolto, in cui ciascuno può teoricamente sfoggiare il meglio di ciò che ha studiato.
Intanto chiariamo che nessuno ha mai imposto tecniche o guardie o impostazioni di nessun genere in un match qualsiasi di MMA, fin dagli albori del Vale Tudo brasiliano: perciò non veniamo a raccontarci la solita storia che siccome è un match sportivo si debba per forza adeguarsi a quello che fanno tutti gli altri.
Perchè se una guardia "tradizionale" o un modo di colpire o di difendersi o di muoversi mostrasse evidenti vantaggi rispetto a quanto fanno tutti i pugili (dico pugili per semplificare) correrebbero tutti ad usarli.
Ricordiamolo, oggi esistono professionisti che guadagnano tanti soldini per i match e ci rimettono pure la salute: non c'è ragione di pensare che non dedicherebbero tempo a studiare metodi più vincenti.

Torniamo però al match e vediamo che appunto l' impostazione dei due atleti diventa quella tipica degli SDC.
Pronti via, un low kick e un paio di tentativi di calcio girato che però vanno un pò a vuoto senza essere troppo incisivi.
Questo calcio è senza ombra di dubbio potenzialmente micidiale, ci si può fare i KO.
Però già qui mi fermerei a riflettere sul perchè nelle dimostrazioni e negli esercizi di "difesa personale" di ogni AMT si presume sempre che siano i colpi risolutivi, quelli che dopo essersi liberati da questo o da quello li si esegue e l' altro finisce a terra.
Mi pare evidente anche ad un inetto quanto invece sia complicato mandarli a segno, il che non vuol dire che non servano a nulla ma che statisticamente non sono colpi nè definitivi nè facili da portare e padroneggiare.
Hai voglia ad allenarli "fino a quando saranno perfetti". Non funziona così, punto.

Proseguiamo l' incontro ed ecco un paio di sganassoni e una fase di "clinch", chiamiamolo così và.
Ovvero una situazione di quelle che si studiano proprio nei programmi tecnici, il classico "se uno ti prende così tu fai cosà".
La sto semplificando ma vorrei proprio porre l' accento su questo tipo di studio perchè è caratteristico di quasi tutte le AMT ma anche quando ci sarebbe la possibilità di vedere all' opera queste soluzioni "definitive" finisce sempre che si fa tutt' altro.
E ogni volta la scusa è quella: "sei tu che non capisci, quello da programma è solo lo studio tecnico ma in realtà si deve assimilare il principio".
Sulla carta è tutto corretto, nella pratica però no: c'è una ragione precisa se in arti marziali rispettate e più che dimostrate quali, ad esempio, Judo e Muay Thai nessuno parla di tecniche definitive.
Sono proprio quelle arti marziali che invece si dichiarano micidiali, adatte alla difesa personale o ad abbattere chiunque con la sola tecnica che invece non si vedono mai dimostrabili veramente nei loro insegnamenti.

L' incontro prosegue e i due contendenti finiscono a terra.
Faccio notare di nuovo come, a sentire i sostenitori di questo tipo di pratiche, loro non si allenano a finire a terra perchè tutto il loro stile verte sulla conclusione dello scontro quando si è ancora in piedi.
Ahimè a terra ci si finisce, non si sceglie di andarci, a maggior ragione meno regole vengono ammesse allo scontro (altra scusa di chi dice che nello sport vince solo chi si specializza e ci sono troppe limitazioni).
Ma anche in questo caso sono certo che questi stili annoverano soluzioni definitive o molto più strategiche del "cominciare a mulinare una gragnuola di sganassoni".
Eppure anche qui, dopo tanto di presentazione con gli highlight di esibizioni spettacolari e match di punto-stop (che dovrebbero rappresentare la precisione e controllo di colpi altrimenti... mortali), l' incontro si è svolto pari pari come nella tradizione: delle MMA però.

Ora, io torno a dire che non si sta dicendo che quelle cose valgano zero assoluto, o siano "del tutto inefficaci" (anche questa è una bugia, giusto per spezzare una lancia a favore delle AMT), o sia solo una perdita di tempo dedicarvi la propria passione marziale.
Si sta dicendo che semplicemente certi modi di allenare, certe tecniche e certi assunti non sono per nulla migliori quando non proprio falsati del tutto.
Eppure i marzialisti sostengono con forza il loro metodo quale massima espressione delle capacità umane, che permettono un "uso migliore del corpo" o contemplano colpi, strategie e movimenti di livello superiore rispetto agli sganassoni e qualsiasi altra tecnica da sport.

Naturalmente non voglio usare questo video per sostenere il mio punto di vista (anche se ce ne sono a bizzeffe), solo non mi capacito di come qualcuno riesca ancora a dire che quelle sono le stesse cose che studia nei programmi, nelle forme o negli esercizi preordinati.
Non basta vestire una divisa, studiare un certo tipo di cose (per poi farne altre) e dire che quella è la tua arte marziale.
Se studi un pugno fatto in un modo, decantandone la precisione, la potenza presa dalla Terra, il movimento annesso dell' altro braccio (non so) per difenderti nello stesso momento... e poi vinci perchè spari cannonate a destra e sinistra, scusate tanto ma non è coerente e non dimostra affatto la validità dell' AMT: anzi, per come la vedo io la svilisce, è quasi un ammissione di falsità.
Se ti dichiari un Vero praticante di AMT, ne sostieni tutte le teorie e principi e poi per andare a combattere si scopre che hai dovuto "integrare" (dicono così, vabbè..) con grappling, kick boxing o pugilato, viene solo da chiedersi perchè.

Ma soprattutto:
Se prendo una persona a caso a cui delle arti marziali non gliene frega nulla;
Le faccio vedere una pratica di questo tipo:
http://www.youtube.com/watch?v=j062cQmnRzo

e poi una di questo tipo:
http://www.youtube.com/watch?v=Oq2YFy55a3w

e poi le faccio vedere il match di prima saltando tutta la fase di intro: secondo voi così a naso cosa mi dirà che stanno praticando i due atleti?

Inutile girarci attorno, i convinti praticanti di AMT sosterranno sempre che bisogna leggere tra le righe, che bisogna avere la pazienza di capire, che anche nel loro stile da sempre esistono double leg, ground and pound, jab, diretto e low kick, etc. etc.
Ma qui non si sta parlando di cosa è meglio o peggio, si sta solo dicendo che prima di sostenere certe superiorità e perfezioni tecniche si dovrebbe anche dimostrarle una volta tanto...
Facile fare dieci anni di forme degli animali, stendere qualcuno a ganci da dentro la guardia e poi raccontare "ehi, hai visto che quello che faccio funziona?".

sabato 5 novembre 2011

Questione di opportunità

Gli ultimi commenti e vicende personali mi portano a dover puntualizzare alcune cose riguardanti il blog.
Le persone vogliono iniziare a praticare arti marziali per le ragioni più disparate, questo l' ho ripetuto mille volte.
Tutte le ragioni sono buone, ma la totale ignoranza a riguardo porta queste persone a spendere soldi e tempo in cose che spesso non sono ciò che cercavano.
Perchè gli istruttori con cui finiscono a praticare normalmente non gli danno l' opportunità di scegliere.

La mia indignazione deriva da questo: i miei cosidetti maestri erano talmente ignoranti e gonfi di ego riguardo alle arti marziali da non avermi mai messo in condizione di valutare.
Ho già parlato anche di come iniziare a praticare una AMT sia un pericoloso terno al lotto, in quanto l' ignoranza di chi si affida al maestro unita alla sua, genera immediatamente un circolo vizioso in cui tutti si convincono che quanto studiano sia buono, in cui mettere in discussione le cose non è concesso.
Tutto questo in nome di presunte tradizioni e autenticità che non vengono mai spiegate ed analizzate per davvero, e si rivelano perlopiù arrangiamenti e reinterpretazioni ridicole.
Sto quindi parlando di ignoranza, e di semplice informazione che nel mio piccolo mi prendo il diritto di diffondere (ma vedo che sempre più persone lo fanno).

La mia personale rivoluzione l' ho iniziata quando ho deciso, contro il volere dei maestroni, a confrontarmi con altre realtà con la semplice e sana volontà di capire.
Poi ho iniziato ad informarmi seriamente, facendo vere e proprie ricerche fino a scoprire che tutte le cose che mi erano state raccontate (oppure no) riguardo a ciò che praticavo, come, con chi e con che obiettivi erano vere e proprie bugie, o versioni molto adattate allo scopo.
Questo ha generato più di tutto la mia delusione.
Esattamente come Fantozzi quando disse che "allora mi hanno sempre preso per il culo!".

Sono stufo (ma rassegnato) di sentire le solite scuse di chi invece sostiene a spada tratta le AMT: che sono capitato io nella scuola dei cazzari, che da loro non si fa così, che i veri maestri spaccano davvero i crani con manate o che la tal tecnica x io non l' ho capita e quindi alla fine il mio è solo uno sfogo comprensibile ma per nulla rappresentativo.
Oltretutto lo dico per l' ultima volta, sono abbastanza adulto da non avere interesse a difendere  sostenere gli sport da combattimento o qualsivoglia disciplina "macho", da veri duri, con vero sudore e sangue e compagnia bella, perchè sinceramente non me ne frega un cazzo in questi termini.
Nella vita grazie a dio ho anche altre passioni oltre alle arti marziali, e sono consapevole che "saper fare a botte in modo efficace" oltre a non servirmi, probabilmente, a nulla, non fa di me una persona migliore nella società, nè con le ragazze, nè con gli amici, nè sul lavoro, in nient' altro che il piccolo mondo di questa mia passione. In quanto passione mi piace e basta e me ne interesso.
Solo che a leggere la quantità di inesattezze e tesi insostenibili che vengono divulgate da persone sia in buona che in malafede, sento il bisogno di rendere partecipi altri di questa mia esperienza.

Poco tempo fa delle amiche mi chiesero consigli su cosa far praticare ai loro figli di 6-7 anni.
Beh, nei gloriosi tempi della mia pratica di AMT non avrei avuto dubbi: mandateli tutti al nostro corso bambini! La nostra è un' arte di vita, si apprendono i veri valori dell' onestà e della giustizia (sapete, è una vera arte saggia Orientale oh!), possono anche imparare a difendersi e imparare le vere ed autentiche Forme Tradizionali tramandate dai saggi orientali, che un giorno doneranno loro abilità fuori dal comune!
E poi l' istruttrice è bravissima perchè sa tutte le forme ed è stata in Oriente per davvero, si si non sono di parte ma vi consiglio proprio il nostro corso!

Oggi, dopo aver letto ed essermi informato e sì, anche essermi fatto una pesante dose di comune buonsenso, so che quello che viene insegnato ai bambini di quell' età può essere dannoso per la loro crescita, che ci vogliono competenze che (spiacente!) non vengono impartite nel 90% dei sopravvalutati "corsi istruttori" di qualsiasi favolosa arte orientale, tranne forse in quelle olimpiche come il Judo.
Perchè? Perchè proprio per questa ufficialità sportiva uno non si può improvvisare da oggi a domani come istruttore di Judo, e quantomeno anni ed anni di esperienza hanno creato una base di competenza scientifica dell' allenamento che è eoni superiore a quella degli improvvisati maestroni di arti "antiche" cinesi.
Se ripenso con le conoscenze di oggi a cosa vedevo fare ai bambini del nostro corso mi si accappona la pelle, e io non sono un esperto.

Oppure tempo fa altre amiche mi chiedevano consigli per la difesa personale, è un classico.
"Tu che fai arti marziali, ci insegneresti qualche tecnica facile per difenderci?".
Certo! Io sono cintura nera di AMT e quindi sono anche un esperto di difesa personale, la nostra arte è nata proprio per consentire di sconfiggere persone con una prestanza fisica maggiore!
Vedete la difesa personale è quando uno ti prende il polso, allora tu fai così e così et voilà! Cioè hai visto come è facile?
Oppure quando uno ti tira un pugno, no aspetta tiralo piano, no aspetta il pugno si tira così, allora tu pari così, tiri un colpo così e lui cade morto!
Guarda adesso stai ferma che ti faccio sentire questo punto di pressione, sai se tentano di stuprarvi tu schiaccia forte qui e metti KO chiunque, anche se è un Gargantua di 200kg di anabolizzanti perchè questi punti vitali non li puoi mica difendere facendoti i muscoli! No aspetta devi premere qui, stai ferma, oh hai visto che maledetto male che fa?

Oggi semplicemente mi diletto a distruggere ogni imprescindibile e roboante cazzata che si racconta sulla difesa personale, e quando mi chiedono le "mosse" mi prodigo a dare i consigli della nonna e lasciar perdere ogni qualsiasi fantasticheria su colpi segreti o palmate vincenti, magari chiedendo di provare a colpirmi con tutta la loro forza, provare a scappare senza essere raggiunte o vedere come reagiscono ad uno spintone, uno schiaffo o una qualsiasi presa a cazzo.
Oppure le invito a commentare le notizie di cronaca nera, o le vicende personali e chiedersi se con pugni, calci e palmate secondo loro i poveracci che muoiono ogni santo giorno se la sarebbero cavata.

La cosa più bella è che poi tutte queste persone mi ringraziano per queste mie osservazioni, perchè sono solo obiettive e oneste. Non ho nessun interesse a convincerle di nulla, oggi posso solo riportare le mie esperienze e, ed è questa la cosa più bella e "cattiva" di tutta la faccenda, gliele posso dimostrare coi fatti.
Non devo più difendere l' onore di nessun maestro cinesoide, non devo difendere nessuna "arte marziale", o perdere tempo a spiegare il perchè e il percome la tecnica della scimmia albina non posso fartela vedere perchè se no poi devo ucciderti.
Non devo più prenderla larga, come vedo fare da tanti sedicenti tradizionalisti, raccontando che una cosa non è quello che sembra, che la tecnica vera non è mai pervenuta, che mi alleno così ma poi "è ovvio che devi fare cosà, non ci eri arrivato?", che c'è un tale che nel 1832 ha sterminato centro briganti con il mio stile e quindi anche io ne sono capace, che lo sport è solo cacca mentre io perseguo ideali nobili, che ho il fisico del mago Otelma ma c'ho dentro un energia che spacca, che "sì quella cosa figa che ora tutti sostengono noi la facevamo già mille anni fa ma nessuno ci cagava uffi", che io a Buakaw se solo potessi combattere come dico io gli spacco il culo....

La conoscenza è ciò che rende le persone libere di scegliere e valutare consapevolmente, e l' informazione è il suo mezzo. Poi uno può credere ciò che più gli aggrada, ma a quel punto avrà scelto.