giovedì 14 dicembre 2017

Risposta - 9: sui guerrafondai del Krav Maga

Rispondo al commento di Alex67 in cui chiede maggiori delucidazioni su cosa pensi dei cultori dei sistemi di difesa.

Preparo la base sui cui costruire le osservazioni in modo che non piombino qui subito gli agenti del Mossad a "dimostrarmi, sfidarmi, correggermi, etc".
Io ho sostanzialmente una buona opinione dei sistemi di difesa in quanto rappresentano il metodo più pragmatico, contestualizzato e diretto per studiare l' autodifesa ai giorni nostri.
Va però sottolineata la differenza tra il metodo di difesa specifico (es. Krav Maga) rispetto a tutta quella serie di "corsi di difesa personale" tenuti in ogni palazzetto sportivo e/o palestra di ogni comune da sedicenti esperti che praticano AMT, e che pensano di liquidare l' argomento mostrando kotegaeshi alle mitiche ragazzine in hot pants.
Detto tra noi questi corsi sono la riserva di caccia più rilevante in cui trovarle.
Ragazzi, è come pescare con la dinamite!

Ok, divagazioni a parte Alex67 discuteva del fanatismo in certi ambienti e del perchè me ne sia allontanato.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che in qualsiasi ambiente, che siano arti marziali tradizionali, sport da combattimento o sistemi di difesa, ci puoi trovare il corso con prevalenza di esaltati, in un senso o nell' altro.
Nelle AMT trovi l' esaltato dell' Oriente, quello che pensa di essere un gradino evolutivo superiore perchè sa fare le capriole volanti, rompere con un calcio le tavolette di compensato messe più in alto che gli altri, riempire di velocissimi pugnetti il povero allievo immobile, urlare il kiai con la faccia più seria del Grumpy Cat.
Negli SdC trovi l' esaltato delle botte, quello che probabilmente sta un gradino inferiore rispetto al Neanderthal e si esprime a "Uga! Uga!", che nella sua psiche confonde con "Bunga! Bunga!" perchè si ritiene estremamente macho e attraente per il fatto di "essere un fighter", tratta tutti con arroganza e aggressività e sniffa Whey a colazione.

E infine nei SdD (l' ho inventato adesso) trovi... i guerrafondai.
Loro sono esaltati di tutto ciò che è militare, la loro altra passione è andare nelle cave a sparare alle lattine con pistole che RoboCop invidia, o fare i cosplay nei magazzini abbandonati con le pistole che fanno "pew! pew!" sentendosi però parte dell' assalto a Mosul.
Sono nati a Borgo Tre Case ma si sentono di dover difendere il Texas, hanno orgasmi nel vedere un film americano a caso su quanto siano forti, fighi, vincenti, patriottici i Marines ma grazie al Krav Maga oggi si sentono anche un pò ebrei e sostenitori di Israele probabilmente senza aver mai letto alcunchè sulla sua storia...
Vestono in mimetica anche per andare a spose e guai a raccontare un episodio di aggressione perchè ti faranno du palle così per ore spiegandoti cosa avresti dovuto fare e di come loro avrebbero ammazzato tutti.
Uomini, rumeni, cani, cerbiatti, sassi. Cazzo loro ammazzano tutti, poi però ti dicono che l' importante nella difesa sia evitare lo scontro...

La mia esperienza con i SdD è stata variegata, per un certo periodo me ne sono interessato ampiamente e devo dire che apprezzo molto il modo in cui si approccino alla questione senza fronzoli, del resto è quello che ci si aspetta.
Però non nascondo che in quegli ambienti abbia trovato tutto e il contrario di tutto, e siccome io sono molto sensibile alle persone che mi stanno intorno, alla fine ho deciso che non era cosa.
Da una parte c'erano omini ingenui (ma soprattutto donnine) che volevano comprensibilmente apprendere nozioni di autodifesa senza però accorgersi della loro ridicola condizione e cognizione fisica, pronti a provare tecniche elaborate senza essere capaci di tirare nemmeno un pugno con intenzione.
Dall' altra c'erano i mostri sanguinari di cui accennavo, gente che se non ti sfregia durante un esercizio "non è abbastanza realistico", parla di armi con gli occhi lucidi e il sorriso da bimbo che ha ricevuto un orsacchiotto di due metri e fa lo stesso raccontandoti di come abbia messo paura ad un sedicenne che gli abbia rivolto la parola in un modo che non gli è piaciuto.

Quando parli di difesa personale con questi fanatici puoi avvertire la loro pressione che si alza ed automaticamente ti parleranno di spaccare teste, spaccare ginocchia, spaccare dita, orecchie, occhi, botilie, ma alla fine a me spaccano solo i coglioni.
Il concetto stesso di "spaccare questo e quello" è molto caro all' ambiente marziale in genere, penso ci sia sotto un puerile desiderio di sembrare più pericolosi, un pò come quei Pinscher che ringhiano e abbaiano tipo Satana.
Salvo poi scoprire che non sia proprio così facile spaccare ossa a colpi, ma cercare di spiegarglielo è inutile, tanto la prenderanno come una sfida e vorranno scommettere di riuscire a spaccarti qualcosa (mentre stai fermo)...

Allo stesso modo pensano che, trattando un tipo di "combattimento" senza regole sportive o etiche, sia automatico il poter usare tutti i colpi sporchi possibili e immaginabili.
Cosa pertinente, sia ben chiaro, se non fosse che come già detto ci sia una bella differenza tra il cacciare le dita negli occhi ad uno perchè stai litigando e farlo perchè ti sta ammazzando.
Questo principio è molto vago per questi cultori, invito a rileggere il post su cosa si intenda per difesa personale.
Senza contare che normalmente il personaggio in causa sia anche piuttosto fanatico della preparazione fisica (leggi: "allenamento militare" così hanno un altro orgasmo; Dire che facciano ginnastica sarebbe gay), aggressivo per indole, in possesso di qualche tipo di arma stramba, motivato a dimostrare presto o tardi quanto sia abile nel neutralizzare un aggressore, dove per aggressore si intenda naturalmente qualsiasi tunisino che lo abbia urtato in discoteca, mica Igor il Russo.


Il fatto che i SdD non abbiano regole va da sè, e non capisco cosa ci sia da esaltare.
Come dire, lo scopo del calcio è mandare un pallone dentro una rete colpendolo con i piedi e seguendo certe regole per renderlo divertente, poi arrivo io con il furgone, ci carico la palla e guido per il campo: che cazzo vuol dire?!
Il concetto stesso di difesa è troppo ampio e troppo spesso confuso con una sorta di "street fighting in cui IO faccio quello che voglio mentre TU sei un atleta coglione che segue le regole o un hippie cinese che sogna la pace nel mondo".

Alex67, dici che il tizio con cui hai discusso parlava di Krav Maga e... Kyokushin?
Scusa ma che c'entra il Kyokushin? Se no torniamo a chiamare in causa le arti marziali ancestrali "nate per difendersi sui campi di battaglia" (ahahahahah!) oppure qualsiasi stile funzionale con allenamento funzionale e competizioni di alto livello, di cui il Kyokushin fa parte.
Però non mi sorprende l' associazione, dato che anche nel Kyokushin l' ambiente sia parecchio saturo di burini machisti.
Infine, che il tizio si sia difeso con il Krav Maga non mi pare niente di speciale, voglio dire: è proprio quello che ci si aspetta, no?
Se vogliamo questionare posso riportare personalmente di persone che mi abbiano detto di essersi difese grazie al

- wing chun
- viet vo dao
- karate shotokan
- jeet kune do
- kung fu shaolin

spesso con spiegazioni risibili e in cui la loro pratica specifica non aveva alcuna influenza sul risultato.
(Curiosamente non ho mai sentito nessuno dire di essersi difeso grazie al BJJ, alla Muay Thai, al Judo, alla greco romana... raccontavano semplicemente cosa fosse successo, nessun accenno a stili o tecniche. Altro emblematico dettaglio sulla diversa concezione delle cose...).

Se io ho una buona opinione in generale del Krav Maga, nonostante varie osservazioni che ho discusso ad esempio qui, certo non ce l' ho per molta della gente che vi bazzica, quantomeno per la tipologia di personaggio che tipicamente ama questo tipo di pratiche.
Io scherzo sempre con queste caricature esagerate, ma sono atteggiamenti che chi più chi meno ho visto regolarmente.

venerdì 8 dicembre 2017

L' interpretazione degli episodi

Su segnalazione del Sig. Anonimo (ahah) ho visionato un video in cui si vede, in tempi non sospetti, un rapido sparring amichevole tra Chuck Norris, notoriamente allievo del famigerato Briuuuuuuss Liiiiiii, e il molto meno noto Rickson Gracie che lo finalizza con facilità grazie al suo Brazilian Jiu Jitsu.

Dedico questo post a commentare questo episodio perchè penso che meriti qualche riga in più e soprattutto non vorrei che vada perso nei secoli a venire in mezzo alla miriade di commenti.
Purtroppo mi rendo conto che la maggior parte dei commenti non vengano mai letti e quindi molte delle risposte o osservazioni che ho già fatto vadano perlopiù perdute.

Dunque, partiamo dal video segnalato:
http://mmamicks.com/chuck-norris-fights-rickson-gracie/

 Riassumendo velocemente, si tratta di uno stage di parecchi anni fa, quando ancora la gente prendeva per il culo i giapponesi per la loro ossessione nel fotografare o riprendere tutto, quindi possiamo fidarci del fatto che sia autentico.
Ovviamente si tratta di un seminario amichevole, pertanto lo sparring dimostrativo tra Chuck e Rickson è assolutamente blando: in ogni caso il buon Chuck finisce finalizzato in pochi secondi.

Come sempre quello su cui io vorrei soffermarmi non è tanto il risultato, quanto la contestualizzazione dell' episodio e soprattutto lo spirito critico che dobbiamo avere prima di giudicare, prima di costruire castelli in aria su ogni episodio per autenticare o screditare un concetto a seconda delle circostanze.

Quello che vedo io è un banalissimo sparring tirato al 30% tra due persone che non hanno la minima intenzione di farsi male ma solo di dimostrare mostrare ai partecipanti qualcosa di caratteristico.
Per favore, ho detto "30%" per dire "molto piano", vi prego di non andare in giro a raccontare che io sappia valutare la percentuale di impegno in uno scontro.
Perchè qualcuno crede davvero ai numeri in queste cose...

Come da copione, soprattutto quando si va piano la lotta è ampiamente favorita sullo striking, è qualcosa di intrinseco al metodo: non posso "far finta di atterrarti", posso solo farlo più lentamente e senza cattiveria; Non posso "far finta di finalizzarti".
Quindi non è per niente strano che un lottatore abbia ampio margine per mostrarsi superiore contro uno striker che non affondi i colpi, potendo persino incassare un debole colpo pur di chiudere la distanza ed entrare nel proprio campo di gioco.
Così come, e lo ricordo sempre, è ormai scritto anche sui muri che senza nozioni di lotta sia estremamente facile finire ridicolizzati da un lottatore, e parlo per esperienza diretta.

Detto questo vorrei quindi spezzare una lancia a favore del simpatico Chuck Norris, che se non altro dimostra di avere avuto un' apertura mentale persino superiore al suo tanto decantato maestrino del Cunfù, che a quanto pare era più noto per le sue sboronate dimostrative in cui doveva sempre emergere vincitore.
Anche se ho ragione di credere che siano più gli schiavetti di Bruce Lee a crederlo, secondo me pure lui era semplicemente interessato agli altri metodi.
Solo che il Bruce un Gracie non lo ha mai incontrato, forse la sua bòria avrebbe subito un duro colpo e avrebbe modificato il suo intero sistema (magari creando l' anti grappling ahahah).

In ogni caso io faccio sempre attenzione quando si parla di video presi a dimostrazione di un qualcosa.
Quello che vado dicendo da anni è che alla gente manchi prima di tutto lo spirito critico, il buonsenso: non puoi prendere un video, interpretarlo a tuo piacere, raccontarlo enfatizzando solo gli aspetti che ci tieni a trasmettere e dichiarare che esso rappresenti una prova provata del tuo pensiero.
Questo lasciamolo fare a quegli imbecilli delle Iene.
Oggi l' abbondanza di video ha reso molto più facile una certa diffusione di conoscenza, ma allo stesso tempo si presta a facili strumentalizzazioni e addirittura plagi.
Il Web è pieno di video in cui si dimostri tutto e il contrario di tutto, e di personaggi dalla buona parlantina che riescano a convincere i meno accorti di quello che fa più comodo far credere.

Io non chiedo di credere a me, non mi interessa affatto fare l' espertone di turno da forum (vade retro!), vorrei solo che la gente evitasse di prendere posizioni solo in base a poche e malinterpretate informazioni.
Il concetto è sempre quello: i video sono interessanti strumenti per farsi un' idea, ma a noi non cambia un bel niente se Bruce Lee abbia ammazzato duemila truzzi a sganassoni cinesi , non cambia nulla se il figlio del cuggino di Funakoshi abbia più allievi di Giggi il Bullo, o se il Wing Chun "fatto come si deve" abbia permesso a un cazzo di turco palestrato di avere la meglio su un nonnino (ahahahah)...
Dobbiamo essere NOI ad ottenere qualcosa, NOI a capire qualcosa, NOI a dimostrare qualcosa.

Perciò in questo video io vedo solo un episodio tra i tanti in cui un pincopallino si confronti con un altro pincopallino, e pincopallino vince.
Vedo quello che ho provato sulla mia pelle, uno sparring molto amichevole in cui lo striker simula un calcio, viene chiuso, finisce a terra, fine.
Vedo uno dei tanti stage a cui ho partecipato, gente che è lì a divertirsi ed imparare qualcosa di nuovo, ride, scherza, si annoia, va a casa con un diplomino di partecipazione, una foto e una stretta di mano, poi tutti sotto la doccia a fare battute sul pisello dei brasiliani.
Vedo un giovane Chuck Norris che, lontano dalle sparate propagandistiche del suo maestrino cinese, fa quello che fanno migliaia di istruttori in tutto il mondo, PRATICA, condivide, invita ospiti, prova... non per fare a chi ce l' abbia più grosso, anche perchè c' erano i brasiliani ahahaha.
E dico questo non perchè abbia a simpatia Chuck Norris (non mi tange proprio), ma perchè è importante fare attenzione nel giudicare questi episodi.
Chuck Norris era notoriamente un allievo di Bruce Lee, e ho già straparlato di come questa semplice affermazione si presti a tantissimi malintesi, perchè allora anche io sono stato allievo di campioni mondiali intercontinentali, ma mica lo sono diventato a mia volta.
(Anzi, probabilmente era più Norris a dover insegnare qualcosa a Lee ahahaha).
Il fatto che Norris sia stato finalizzato in pochi secondi da un Gracie a me non dice niente.
Non avrebbe detto niente nemmeno se fosse stato Norris ad avere la meglio, probabilmente con un ushiro mawashigeri, si sa.
Non vuol dire niente.

Se pensate che un episodio abbia un significato speciale a dimostrazione di una tesi.. beh, leggete di nuovo dall' inizio il mio blog!


martedì 17 ottobre 2017

Le ingenuità dell' ignoranza

Ieri mi è capitato di vedere un film di Jackie Chan, ho riso molto, però mi sono anche tornate in mente alcune delle assurdità in cui credevo, dovute all' ingenuità dell' inesperienza in questo mondo.
La maggior parte di esse erano vere banalità sulle quali sarebbe forse eccessivo accanirsi, del resto ero ancora un bambino; Purtroppo mentre ci pensavo ho realizzato che molta gente continua a crederci anche una volta cresciuta.

Vale il solito spirito, quindi ricordate che non accetto più commenti in cui si legga la parola "Bruce Lee". Li cancello senza leggerli.

Le cose che credevo sulle arti marziali prima di capire cosa siano le arti marziali

(e per la verità finchè non sono passato alle arti funzionali...)

1) Credevo che Bruce Lee fosse il più forte combattente di tutti i tempi, che il suo stile fosse il migliore in assoluto e che le coreografie dei suoi film fossero veri combattimenti.
Talmente forte che ha sempre vinto in tutti i suoi film.

2) Credevo che grazie alle arti marziali (orientali) un cinesino di 40 kg potesse abbattere chiunque grazie alla sua conoscenza dell' antica forma dello Scimpanzè Ubriaco.
In generale credevo che più fossero arzigogolate le tecniche e artificiose le posizioni, più efficaci sarebbero stati i colpi, soprattutto se nascondevano l' attacco a "punti di pressione" non conosciuti dai comuni mortali.
Tutti i mortali stanno ancora cercando questi punti di pressione e provando a colpirli dalla posizione del Papero Veloce.
Gli Immortali invece sono stati sconfitti alle Termopili, quindi non cercano più un cavolo.

3) Credevo che le arti marziali servissero a colmare il gap tra l' omino pistolino e il palestrato burino che per definizione è il nemico numero uno dei marzialisti in quanto prende in giro le cinesate, beve, rutta, scorreggia ed è pieno di sè.
Sì, un pò mi chiedevo come mai Ryu, massima espressione del vero marzialista orientale fedele solo alla pratica, fosse più grosso di Ken Shiro.

4) Ah giusto, credevo anche che gli stili dichiarati nelle descrizioni dei personaggi dei videogiochi fossero rappresentativi.
Ad esempio il gigione di Tekken faceva o' gitcundò perchè imitava Bruce Lee e aveva la tutina gialla.
Anche Uma Thurman fa gittecunnedò ogni volta che qualcuno guarda Kill Bill.
Mi ricordo di come non capissi che diavolo fosse il Sambo, probabilmente qualcosa di brasiliano, perchè c' era questa Blue Mary vestita da Yankee che metteva continuamente la testa degli uomini tra le gambe.

5) Sempre per proseguire sulla linea, mi ricordo di come mi divertissi a spulciare le Pagine Gialle per scoprire i nomi delle discipline insegnate in città, e più era figo il nome più doveva essere accattivante la pratica.
Non nascondo di aver scelto la mia pratica anche su questa base.

6) Ricordo di come lessi per la prima volta il nome "Jackie Chan" in riferimento ad un videogioco per NES, e pensai che per via del nome anglofono fosse un pirla americano inventato per infangare il sacro nome di Briuuuus Liiiii.
Quando lessi per la prima volta il nome "Ip Man", sempre per via dell' assonanza anglofona, pensai fosse un soprannome tipo "l' Uomo Ip". Suonava come una barzelletta e non volevo crederci.
Detto tra noi l' Uomo Ip è il professionista di network più in gamba che ci sia.

7) Le arti marziali si distinguevano in due macrocategorie: quelle "di attacco" e quelle "di difesa".
Quelle di attacco erano gli stili in cui si usavano calci e pugni... se invece si facevano sgambetti (ahahahah!) o strane prese per bloccare l' avversario, erano di difesa...
Fare a calci e pugni era più figo, ma se studiavi solo come difenderti eri più nobile e puro d' animo.
Beata innocenza...

8) Una donna che praticasse arti marziali aveva le stesse possibilità di difendersi in quanto "sfruttava i punti deboli del corpo umano".
Scoprirò solo più tardi che una donna può farti soffrire molto ma "sfruttando i punti deboli della mentalità maschile".
Ovviamente per donna si intedeva una bellissima ragazza giovincella e procace, come ogni film e videogioco ci ha insegnato, mica uomini mancati o tizie ossessionate dall' allenamento, aggressive, piuttosto grezze.. Ops! ho già detto uomini mancati.

9) Credevo che fosse possibile prendere a tibiate una colonna (!!!) e non spaccarsi la gamba. No, veniva giù l' intonaco!
Ragazzi, se penso oggi a quella scena scoppio a ridere improvvisamente.

10) Credevo che il Kung Fu (che era un' arte marziale specifica chiamata "Kung Fu") fosse il non plus ultra del combattimento perchè a differenza delle patetiche pratiche giapponesi o peggio ancora della ridicola lotta europea (oh oh oh!), era così fluido!
E poi c' era Bruce Lee che lo aveva dimostrato picchiando gli italiani armati nel vicolo o i giapponesi nel loro stesso Dojo!
C' era sempre una giustificazione, a parole, per spiegare come un praticante di Kung Fu potesse avere la meglio su tutti gli altri.
Se poi perdeva... ovvio, non si era allenato abbastanza o non aveva capito la tecnica!

11) Nessun pugile poteva mai vincere un marzialista. I pugili sapevano solo tirare pugni sul ring, mentre nelle arti marziali asiatiche "potevi fare tutto", e con l' uso dei calci avresti massacrato ogni pugile senza nemmeno farti un graffio.
E' per questo che non esistevano sfide tra pugili e marzialisti, sapevano già di perdere in partenza.

12) Il mondo del combattimento si divideva in "buoni" e "cattivi": i buoni erano ovviamente i marzialisti in divisa che si allenavano con i metodi antichi (e quindi molto più efficaci perchè elaborati dai santi maestri delle pianure del Sichuan) e perseguivano la bontà tra i popoli e facevano attraversare la strada alle vecchiette; I cattivi erano tutti quegli schifosi palestrati che andavano a fare pesi, dicevano le parolacce e si allenavano in stupidate sportive quali Boxe e Kick Boxing.
Ricordiamoci che nei primi '90 per l' uomo della strada la "kick boxing" era la naturale alternativa per fare arti marziali senza vestirsi da cosplay, fare balletti e porgere il deretano ad un maestrone cinese o, peggio ancora, un occidentale invasato per la cultura orientale.

13) Credevo che la calma e l' autocontrollo fossero quei valori aggiunti che permettevano al saggio marzialista (quello vero, quello che ha capito!) di surclassare il TruzzoMinchiaPorcoddue® incazzato e feroce, e sconfiggerlo nonostante la sua furia.
Ancora ringrazio il cielo di non aver mai dovuto affrontare qualcuno infuriato pensando di domarlo con le mie tecniche armoniose e il mio spirito peace and love.

Quando mi verranno in mente altre credenze dei tempi andati aggiornerò il post.

sabato 7 ottobre 2017

Papà, mi mandi a fare o' Carate?

So che sia un pò come sparare sulla croce rossa, ma dopo la notizia che ho sentito ieri ho sentito il bisogno di rimarcare questo ulteriore aspetto disgustoso delle arti marziali, in particolare quelle definibili "tradizionali" (qui abbreviate in AMT).
L' episodio riguarda quel maestro di Karate schifoso pezzo di merda che per anni ha abusato sessualmente delle sue allieve bambine, leggo addirittura che abbia invitato altri uomini a queste "sessioni di allenamento", e che persino la moglie ne fosse a conoscenza.

Faccio un paio di precisazioni veloci:
Primo, io non amo abboccare a qualsiasi notizia diffusa tramite la Fonte della Conoscenza che è Internet, perciò non entro nei dettagli di quanto successo perchè non ho informazioni certe (ad esempio questa cosa della moglie che sapesse tutto è facilmente interpretabile in vari modi, soprattutto quando i merdosi giornalisti usino intenzionalmente termini sensazionalistici o montino le notizie per fare più scalpore).

Secondo, scusate ma questa cosa mi sta proprio qui, il modo in cui da sempre sento pronunciare la parola giapponese "Karate" è qualcosa che mi irrita molto, perchè nel suo piccolo è l' ennesimo sintomo dell' ignoranza diffusa nell' ambiente delle arti marziali, dove un sacco di "esperti" non sanno nemmeno pronunciare il nome di ciò che praticano e pretendono di insegnare.
Capisco che la pronuncia giapponese suoni in un certo senso "interpretabile" in italiano, ma diavolo cane, pronunciarlo "carate" tipo "patate" proprio no...
Stessa cosa che succede con la parola ebraica Krav Maga.
Chiusa parentesi.

 Tornando a noi, ho avuto il dispiacere di vedere una pagina di fotografie del tizio in questione e ho avuto un rigurgito di quanto mangiato a Capodanno.
Classico esempio stereotipato di bulletto tatuato con autostima esasperata ed espressa in selfies con sguardi ammiccanti, fotografie mentre si allena e (qui ho riso tanto) clip delle sue "prodigiose capacità marziali" in cui calcia in modo tecnicamente ridicolo un palloncino.
Durante un servizio in tv c' era un signore del posto che ha detto una cosa fondamentale e che mi ha spinto a scrivere questo post: "non gli avrei mai affidato mia figlia/o".
Parole SANTE.

E badate, non stiamo parlando di un esperto che lo abbia valutato in base alle sue competenze marziali, parliamo di un semplice padre che con buonsenso abbia fatto una considerazione guardando il personaggio.
E infatti, checchè se ne dica, l' abito fa il monaco eccome perchè basta un briciolo di buonsenso per capire che un tizio conciato in quel modo e con atteggiamenti del genere non sia di certo una buona guida per dei bambini.
Figuriamoci per delle bambine.

Ma perchè delle bambine hanno accettato simili abusi senza reagire?
Senza entrare in argomentazioni che non conosco, mi limito a sottolineare l' aspetto che comprendo e di cui ho sempre discusso nel mio blog: sudditanza psicologica.
Quella sudditanza tanto forte proprio in questo tipo di ambienti, in cui si imponga la figura del Maestro a prescindere dal suo reale valore come persona, figuriamoci se poi gli allievi non abbiano proprio le basi per valutare.
Non voglio discutere del perchè i loro genitori non abbiano ragionato come il padre dell' intervista, perchè lo sport italiano per eccellenza è il cercare un colpevole per lavarsi la coscienza; Dico solo che affidare un bambino ad un educatore di qualsiasi genere sia una cosa molto più sottile del semplice mandarlo a fare quello che vuole, nel posto più vicino possibile.

Questa disgustosa notizia è per me un' altra dimostrazione di come le arti marziali, con larghissima maggioranza quelle Sacre e Ricche di Moralità, siano intrise di ipocrisia e falsità peggio di molti altri sport dove perlomeno nessuno pretenda di seguire una qualche Via spirituale o morale per principio.
Tutti quanti amino definirsi maestri di arti marziali decantando la loro moralità derivata dalla pratica sono dei buffoni, dei luridi ipocriti ai quali non si debba affidare nemmeno il pesce rosso.
I meccanismi psicologici che stanno dietro a queste cose sono per me tanto chiari che mi stupisco di come ancora oggi così tanta gente non se ne renda altrettanto conto.

E nel mio piccolo continuerò a diffondere il mio punto di vista, con buona pace di tutti i piccoli fan di Briuuuuss Liiiiii.

domenica 7 maggio 2017

Parlare del nulla

Mi rendo conto di non scrivere da molto tempo e questo è solo un breve appunto, ma non potevo lasciarmelo sfuggire.

Mi è capitato di vedere un video, uno dei soliti in cui qualcuno fa a botte "per strada" (...).
Solite cose, uno fa il bulletto e finisce per prenderle in malo modo.
Sono video particolarmente divertenti e lo spirito con cui li guardo è sempre di soddisfazione divertita.
E poi arrivano loro...
Arrivano quelli che si mettono a discutere su quale stile abbia usato il tizio per mandare KO l' altro.

Io sono senza parole.

Per carità ognuno è liberissimo di dire e pensare quel cavolo che gli pare (tranne me, io sono minacciato di morte violenta da parte degli aikidoka!), ma ho pensato di scrivere questa nota in quanto si tratta di un altro di quegli aspetti tipici dei praticanti di arti marziali, il voler a tutti i costi trovare qualcosa di marzialmente tecnico o riconducibile ad uno stile specifico anche vedendo due canguri che bisticciano.

Capito? Uno tira uno sganassone a cazzo, va a segno, e i prodi marzialisti stanno a farsi le seghe a vicenda per stabilire se quel colpo sia caratteristico del kung fu delle pianure del Sichuan o del Wing Pikachu del Sud;
Stanno a disquisire se il tipo abbia anche esperienze di Krav Maga perchè era posizionato in un certo modo, e poi magari vanno avanti per ore a costruire ipotesi e scenari dettagliati... il tutto vedendo due gigioni random che con ogni probabilità praticano arti marziali solo sul Playstation.

Ragazzi, fate pace con voi stessi e prendete le cose più leggermente: quando si finisce alle mani siamo tutti scimmie impazzite e basta, altro che tecnicismi.
Soprattutto le AMT non si vedono MAI, e convincersi che un cazzotto dimostri una pratica piuttosto di un' altra non cambierà un bel nulla.
A meno che non abbiate 13 anni e siate ancora alla ricerca dello stile "migliore tra tutti" che renderà voi capaci di darle... semplicemente perchè vi siete iscritti!